No, Forrest Gump non c’entra nulla. La sindrome delle gambe senza riposo (o sindrome di Ekbom o RLS Restless legs syndrome) non implica una voglia matta di correre, è un disturbo neurologico che si caratterizza per una sensazione di irrequietezza a una o a entrambe le gambe e il bisogno impellente di muoverle. Questi disordini motori a livello degli arti inferiori si manifestano soprattutto durante il riposo. Per questa ragione, la sindrome delle gambe senza riposo è inserita nella lista dei disturbi del sonno. Vediamo insieme le caratteristiche di questa sindrome e come la si può trattare.
Chi sono i soggetti più colpiti
Sembra che la sindrome delle gambe senza riposo colpisca il 3-9% della popolazione globale, anche se non è possibile fornire dei dati precisi, dal momento che questo disturbo è abbastanza difficile da individuare e diagnosticare.
Si sa che è una malattia che nella maggior parte dei casi, per circa due terzi dei pazienti, procede di pari passo con l’età: i sintomi si presentano tipicamente dopo i 40 anni, aggravandosi con il passare del tempo. Anche se non è raro che i primi sintomi si manifestino già intorno ai 20 anni.
La sindrome delle gambe senza riposo predilige il sesso femminile e colpisce le donne soprattutto durante la gravidanza, che è infatti uno dei fattori di rischio per questo disturbo.
I sintomi più frequenti
Il ventaglio dei sintomi della sindrome delle gambe senza riposo è ampio e approssimativo poiché chi ne soffre difficilmente riesce a descriverli nel dettaglio.
In genere i pazienti lamentano una certa irrequietezza motoria con movimenti o contrazioni spontanei degli arti inferiori, prurito, solletico e formicolii alle gambe.
Questa irrequietezza si acutizza durante la notte e si attenua all’alba, un’evoluzione che ricalca la riduzione fisiologica serale dei livelli di dopamina, e tende a migliorare se il paziente si muove o massaggia le gambe.
Purtroppo, non sono solo le gambe a non trovare riposo ma l’intera persona, che è costretta a ripetuti risvegli per massaggiarsi le gambe o passeggiare per casa nel tentativo di alleviare il fastidio. L’insonnia è dunque un’ospite fissa nel letto di chi soffre di questa malattia.
Quali sono le cause?
La sindrome delle gambe senza riposo può avere forma primaria o secondaria. Nel primo caso, la sindrome è ereditaria e le sue cause sono ignote. Più raramente, la sindrome delle gambe senza riposo ha forma secondaria ed è associata ad altre patologie, come amiloidosi, artrite reumatoide, celiachia, diabete, carenza di ferro, malattia di Lyme, malattie renali, Parkinson e uremia.
3 principali fattori di rischio
- Gravidanza > la sindrome delle gambe senza riposo colpisce il 25-40% delle donne in gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre. Si tratta di un disturbo passeggero che regredisce dopo poche settimane dal parto.
- Terapia a lungo termine con farmaci specifici > anche la somministrazione di alcuni farmaci, come gli antistaminici e beta bloccanti, può predisporre il paziente alla sindrome delle gambe senza riposo.
- Abuso di sostanze stupefacenti > astinenza da oppiacei e abuso di alimenti contenenti caffeina e alcolici possono favorire la comparsa di questa malattia.
È possibile curarla?
Non esiste un test diagnostico specifico per rilevare con certezza assoluta la sindrome delle gambe senza riposo. Tuttavia, può essere d’aiuto una visita neurologica per discutere con uno specialista dei sintomi e concordare una terapia adeguata.
Per curare la sindrome delle gambe senza riposo si ricorre generalmente a farmaci antiepilettici, ipnotici, oppiacei e ad agenti dopaminergici, molecole in grado di mimare l’azione della dopamina e regolare il ciclo sonno-veglia. Questi farmaci hanno effetti positivi sulla qualità del sonno e aiutano i pazienti a dormire sonni più tranquilli.
Non solo farmaci!
Al di là dell’utilizzo di farmaci specifici, la qualità del sonno può essere migliorata, e di molto, anche con semplici buone abitudini:
- fare un bagno o una doccia calda prima di andare a dormire, per rilassare la muscolatura e la mente;
- ridurre l’assunzione di caffè e alcol a cena e dopo cena, perché eccitano l’organismo e interferiscono con il sonno;
- massaggiare con delicatezza le gambe, magari con un gel fresco o una crema setosa prima di coricarsi;
- scegliere un cuscino su misura per migliorare la postura e allineare perfettamente la colonna vertebrale durante il sonno. Tra le altre cose, l’allineamento corretto di gambe, schiena e collo favorisce la circolazione del sangue e previene la comparsa di dolori e formicolii. Il cuscino ideale? Un guanciale costruito esattamente in base alle tue posizioni di riposo, ai tuoi disturbi del sonno e ai tuoi gusti.